Prodotti Dr. Martens

La storia delle subculture è prima di tutto la storia di chi cerca di uscire dalla massa. Nel 1950, quando la prima generazione di adolescenti si ribellò, il loro obiettivo era quello di essere diversi dai loro genitori. Prima di loro, i giovani tendevano a essere la copia carbone delle generazioni venute prima di loro. Ma con l'avvento del rock 'n' roll e dei Teddy Boys, si aprì un vero e proprio abisso generazionale, che non si è mai richiuso.

Fu alla fine del 1950, mentre sfogliava una copia della rivista "Shoe and Leather News" (Notizie sulle scarpe e altri prodotti in pelle) nel suo ufficio di Cobbs Lane, che Bill Griggs si imbattè in un annuncio: due tedeschi erano alla ricerca di partner commerciali stranieri per far decollare la loro nuova suola rivoluzionaria con cuscino d'aria.

Con l'aiuto del suo amico ingegnere, il Dr. Funk, il medico dottor Maertens aveva infatti realizzato una scarpa comoda con una suola con cuscino d'aria per alleviare il proprio piede infortunato dopo una vacanza sulla neve. Griggs contattò il dottor Maertens: venne sviluppato un piano, venne inglesizzato il nome e infine insieme diedero vita a una leggenda, nata il primo aprile del 1960.

Chi avrebbe mai detto che ancora oggi giovani e meno giovani sognano di acquistarne un paio?

Quando il primo paio di stivali Dr. Martens uscì dalla linea di produzione, la subcultura non aspettò molto tempo per palesarsi. Le Dr. Martens diventarono il simbolo degli skinheads, giovani proletari apolitici influenzati dalla musica ska e da un mix di culture.

La scarpa "1.4.60" divenne subito un'icona per molte correnti musicali, come il punk negli anni 1970 fino al grunge negli anni Novanta. Le Dr. Martens si portano allacciate o slacciate, sporche o lucide. Vera allegoria dell'espressione individuale, queste scarpe si lasciano personalizzare a piacimento.

La generazione di oggi sta rimescolando gli stili, mixando i maniera nuova i codici del passato. Tuttavia Dr. Martens rimarrà sempre un simbolo di ribellione e di anticonformismo.

L'addetto al taglio taglia i vari pezzi di pelle che compongono la tomaia a partire da materiale attentamente selezionato. Il rifilatore separa successivamente alcuni di questi pezzi con una precisione dell'ordine di 0,1 mm. La tomaia viene quindi stampata a caldo della dimensione conforme al numero, e sulla linguetta vengono impressi il nome del modello e la dicitura "Made in England, mediante fogli di alluminio caldi.

La punta arrotondata della scarpa viene rinforzata con un secondo strato. I pezzi di cuoio che circondano il tallone vengono cuciti a mano. Infine è la volta della linguetta posteriore e del contrafforte del tallone. Nel medesimo tempo viene assemblata la parte anteriore della scarpa, ossia la punta e la linguetta stampata. Tutto viene poi unito insieme da un macchinario detto "Puritano" mediante tripla cucitura.

Gli occhielli vengono inseriti in base ai segni indicati in precedenza dall'addetto al taglio. Taglio e assemblaggio vengono completato con il rinforzo ulteriore della tomaia. Questo rinforzo è necessario per evitare che la scarpa perda forma e si usuri in fretta.

La suola viene per prima cosa attaccata a un pezzo di plastica a forma di piede, poi si passa a modellare il gambale per fare spazio al tallone di tale forma. La tomaia viene poi riscaldata per renderla più morbida, così da poter essere tesa sulla forma. Viene poi iniettata della colla calda nella suola, per far sì che si attacchi al resto. Infine i fianchi del gambale vengono pinzati e la pelle in eccesso viene rimossa.

La celebre cucitura gialla, conosciuta con il nome di cucitura Goodyear, viene messa in ammollo nella cera calda che la ammorbidisce, ma soprattutto la rende impermeabile. La fascetta in PVC sulla quale si trova la cucitura viene poi a sua volta cucita da un macchinista sul gambale degli stivaletti.

La suola viene realizzata in loco: un materiale di tipo granuloso viene fuso e iniettato in un apposito stampo. Una volta raffreddata, nella cavità della suola interna vengono inseriti una striscia in feltro e una fodera. La suola viene quindi posizionata sotto il gambale. A saldarle ci pensa un operatore, mediante una lama riscaldata a 700 gradi.

Il lato della suola è caratterizzato dalla tipica scanalatura delle Dr. Martens. Il bordo della suola viene fatto avvicinare a una lama in movimento. È tale movimento che consente di creare la scanalatura e di ottenere l'effetto bicolore sui bordi della suola.

La forma può essere finalmente rimossa e le scarpe appena create vengono rifinite con una lucidatura manuale e l'inserimento dei lacci. Ultimo step: il confezionamento per la spedizione al negozio che le venderà.