Donna incremata, mezza abbronzata
Chi si mette la crema solare non si abbronza: sono ancora tanti purtroppo a crederci ciecamente e a non proteggersi a dovere dai raggi del sole. Al contrario di quanto si dice di solito, i solari sono la chiave per ottenere un’abbronzatura più sana e duratura. Allo stesso tempo spalmarsi la crema con SPF evita che la nostra pelle si scotti, o che nella peggiore delle ipotesi sviluppi un melanoma, ossia un tumore della pelle. Ciliegina sulla torta: i filtri solari tengono alla larga gli inestetismi del viso più odiati, come macchie e rughe. Vediamo dunque quali sono i raggi solari da cui difenderci e quale crema scegliere.
Raggi solari: conosciamoli insieme
UVA: i raggi UVA costituiscono la maggior parte delle radiazioni solari che arrivano sulla Terra. Gli UVA possono sembrare meno pericolosi degli UVB perché non causano scottature nell’immediato, ma sono in realtà più insidiosi, anche perché vi siamo esposti tutto l’anno. Sono infatti responsabili dell’invecchiamento della pelle, delle macchie e dei tumori come i melanomi, e sono capaci di attraversare sia le nuvole che i vetri, penetrando in profondità nell’epidermide.
UVB: i raggi UVB sono più intensi nel periodo che va da aprile ad ottobre e sono quelli responsabili sia della tintarella che delle scottature, ossia l’eritema solare. La loro forza può essere tuttavia modificata non solo dalla stagione, ma anche dall’orario della giornata, dall’altitudine e dalla qualità dell’aria.
Raggi infrarossi: sulle confezioni delle creme solari negli ultimi anni è comparso il simbolo “IR”, che significa protezione dai raggi infrarossi. È grazie a loro che sentiamo il calore del sole, e a piccole dosi ci fanno bene, ma attenzione: se ci esponiamo troppo a lungo possono alterare collagene ed elastina - leggi: pelle meno tonica ed elastica - e far sviluppare più radicali liberi, che danneggiano le nostre cellule.
Quale fattore di protezione scelgo?
Ora che sai che cos’è l’SPF, puoi scegliere quello più adatto al tuo tipo di pelle. In realtà sono 3 i fattori da considerare quando si sceglie un prodotto solare: te li descriviamo qui sotto.
- Fototipo: quando ci esponiamo al sole, non siamo tutti uguali. I fototipi sono delle categorie messe a punto dai dermatologi che ci fanno capire come il nostro corpo reagisce ai raggi solari a seconda del nostro incarnato e di quanta melanina può produrre, del colore degli occhi e di quello dei capelli. In tutto sono 6: più alto è il tuo fototipo, meno pericoloso sarà per te prendere il sole. I primi due fototipi, I e II (occhi chiari, pelle chiarissima e capelli rossi o biondi), sono quelli che si scottano di più e che hanno bisogno della protezione più elevata, 50 o 50+. I fototipi III e IV invece, con pelle e capelli più scuri (biondo scuro o castano) possono affidarsi a una protezione rispettivamente alta e media, vale a dire 30 e 20 o 15. Infine gli ultimi due fototipi, V e VI, includono chi ha la pelle nera, più o meno scura, capelli neri e occhi neri o marrone scuro: anche in questo caso è necessario prendere il sole con le dovute precauzioni, ma va bene anche un fattore di protezione basso.
- Indice UV: questo indice è un numero che va da 1 a 10 e indica l’intensità dei raggi del sole in una determinata località. Lo puoi trovare infatti anche nelle app e nei siti dedicati al meteo. A partire dal numero 3 è necessario proteggersi dal sole, soprattutto se hai un fototipo basso.
- Eventuali malattie e medicinali: anche se il sole in generale fa bene, questo non è sempre vero, soprattutto se soffri di alcune patologie, come ad esempio la vitiligine. Inoltre alcuni farmaci sono fotosensibilizzanti (ad esempio gli antibiotici, ma anche la pillola anticoncezionale), e questo significa che se prendi il sole mentre li assumi potresti avere reazioni o allergie. Rivolgiti sempre al tuo medico o specialista di fiducia se hai dubbi.
Oltre a questi fattori, presta attenzione anche al luogo in cui ti trovi: la neve, l’acqua, la sabbia e persino l’erba riflettono i raggi solari.
Un altro falso mito dell’abbronzatura è quello che si possa diminuire l’SPF una volta che ci si abbronza. Purtroppo la melanina non ci protegge completamente dal sole, per cui sarebbe meglio usare sempre il fattore di protezione giusto per il nostro fototipo.
Crema, stick o spray: scegli la tua texture preferita
Non solo crema: i solari possono ormai avere le consistenze più diverse, dal latte allo spray, dallo stick al gel. La consistenza non cambia l’efficacia, per cui la scelta dipende da ciò che preferisci, e anche a seconda della parte del corpo su cui intendi utilizzare il prodotto. Lo spray però richiede qualche accorgimento in più: è molto comodo, ma c’è il rischio che il vento lo porti via, e se lo applichi al chiuso potresti inalarlo. Attenzione dunque quando lo applichi, soprattutto sui bambini.
Quanta crema devo mettere?
L’amara verità è che mettiamo sempre troppa poca crema solare! I dermatologi ci dicono che dovremmo spalmarne circa 2 milligrammi per centimetro quadrato, ma ovviamente nessuno di noi può fare calcoli complicati ogni volta che vuole mettersi al sole. Il problema è che la quantità influisce sulla protezione, perciò mettere poca crema significa scottarsi di più, anche con la protezione 50. Qual è la soluzione allora? Riapplicarla spesso e con costanza, ogni 1-2 ore e dopo il bagno. In questo modo è più facile raggiungere la quantità giusta e non tralasciare nessuna parte del corpo.
Attenzione alla scadenza
Così come sui cosmetici, anche sulle etichette delle creme solari trovi il simbolo relativo alla loro durata dall’apertura, che molto spesso è di 12 mesi. Passato un anno, il produttore non garantisce più sull’efficacia del solare. Ma cosa succede se si usa una crema solare scaduta? Dipende: osserva bene il prodotto e controlla che non abbia cambiato odore, colore o che abbia rilasciato del liquido. Se ti sembra normale, è ragionevole pensare che sia ancora in buone condizioni e si possa usare tranquillamente. In caso contrario, meglio gettarlo via.
Per i solari valgono le stesse raccomandazioni di skincare e make up: conservali al fresco e al riparo dall’umidità, non mischiarli con altre sostanze e chiudili sempre bene.
Creme solari e vitamina D: un po’ di chiarezza
Sappiamo quanto la vitamina D faccia bene al nostro organismo: nelle donne aiuta ad esempio a tenere alla larga l’osteoporosi e a stare meglio in menopausa. Dato che il nostro corpo sintetizza parte della vitamina D grazie al sole (il resto si assume con il cibo), molte persone - e studiosi - hanno paura che mettersi la crema solare possa bloccare questo processo. Gli ultimi studi ci dicono che non è così: bastano circa 15 minuti al sole per avere tutta la vitamina D che ci serve, scoprendo i piedi, le caviglie o le braccia, preferibilmente nelle ore meno calde.
I solari fanno male alla natura?
Purtroppo sì, in generale le creme solari fanno male al mare e agli organismi che lo abitano, come pesci e coralli. I solari di ultima generazione tuttavia sono molto più eco-friendly di quelli del passato, sia nella formulazione, che contiene filtri biodegradabili e/o
ingredienti di origine naturale
, che nella confezione.
Creme solari per il viso: antietà ed anti-macchia
Le macchie del viso sono un inestetismo comune a tantissime donne: gravidanze, brufoli e pillola sono tra i principali responsabili. Possiamo però fare qualcosa per evitare che diventino più scure e che ne compaiano altre, ossia applicare un prodotto solare specifico per il viso con effetto anti-macchia e antiage. In questo caso il filtro è sempre elevato per bloccare al massimo gli UVB. Tra i marchi più affidabili ci sono quelli venduti in farmacia, come
Avene
e
Anthelios
, la linea solare di La Roche-Posay.
Per coprire le macchie e le aree del viso più pigmentate, come ad esempio la zona sopra alle labbra, puoi anche usare un fondotinta solare - quelli waterproof non si toglieranno nemmeno dopo il bagno!
Proteggersi dal sole, oltre le creme c'è di più
Abbiamo visto che la crema solare che ci spalmiamo è sempre troppo poca e che il nostro bisogno di protezione può cambiare a seconda del posto in cui ci troviamo, del nostro fototipo o di altre caratteristiche strettamente personali. Per quanto importanti, i filtri solari sono uno degli strumenti a nostra disposizione. Quali sono gli altri? Cappello
, occhiali da sole e maglietta non sono importanti soltanto per i bambini, ma anche per gli adulti, soprattutto nelle ore centrali della giornata. Ricorda però che i raggi UVB riescono a passare anche attraverso i vestiti, soprattutto se sono in tessuti leggeri come lino e cotone.
Bambini al sole, come proteggerli?
I bambini subiscono gli effetti negativi del sole in maniera maggiore degli adulti, perché la loro pelle è più sottile e delicata, e produce meno melanina. Ecco qualche suggerimento per farli stare all’aria aperta in tutta sicurezza.
- Prima dei 6 mesi i neonati non dovrebbero stare alla luce diretta del sole.
- Meglio evitare le ore centrali della giornata, stando sempre attenti all’indice UV. Se intendi passare la giornata al mare o in piscina, assicurati che ci siano delle zone all’ombra. In alternativa puoi procurarti una tenda che schermi i raggi UV.
- Usa una crema solare specifica per bambini con protezione elevata, 50 o 50+, e uno stick per le zone delicate, come labbra, contorno occhi e orecchie.
- Per proteggere il tuo bambino e farlo giocare al sole in tranquillità fagli indossare cappello, occhiali e indumenti protettivi. Trovi in commercio magliette e pantaloncini con SPF, proprio come le creme! Di solito sono fatti di un tessuto sintetico chiamato “lycra solare”.
Il tuo cuore batte per la moda? Anche il nostro! Resta aggiornata su Shopalike.it con le ultime novità, consigli per esprimere il tuo stile e look per essere al top in ogni occasione. Accomodati e lasciati ispirare.