Aratri

Un tempo per smuovere la terra e seminare c’era il piccone, trainato inizialmente da persone che certo non indossavano mocassini o stivaletti con tacco a spillo. Poi è arrivato il mulo che ha contrassegnato quello che oggi viene comunemente chiamato l’aratro, una vera e propria rivoluzione per l’agricoltura. Esso permette ai contadini di utilizzare un unico strumento per molteplici scopi: incorporare i resti della precedente coltura del suolo, eliminare le erbe infestanti e frammentare il terreno per prepararlo ad una nuova semina. Il primo a domandarsi sulla possibilità di sostituire i bovini con strutture meccaniche fu, nell’Alto Medioevo, l’italiano Agostino Gallo. Oggi l’aratro è rimasto sostanzialmente uguale ma, oltre ad affidarsi alle stazioni meteo, i contadini possono ora contare su attrezzature elettriche ad alta tecnologia. Ci sono anche modellini da gioco, divertenti e fedeli agli originali storici, come quello made in USA classe 1967. Lo produce la tedesca Siku, specializzata nella creazione di modellini in scala.